L ‘ Adagio di Albinoni
-- Ludwig Van
Beethoven
– Giacomo Puccini
https://www.youtube.com/watch?v=tZv_GXyGrHA Il
chiaro di luna
di Debussy
PER VIVERE MEGLIO CON SE STESSO E CON GLI ALTRI
PER VIVERE MEGLIO CON SE STESSO E CON GLI ALTRI
www.comeaiutarsiperviveremeglio.blogspot.com
L’uomo sereno procura serenità a sé e agli altri.
( Epicuro , filosofo greco , 341-270 a.C )
Innanzi tutto dobbiamo bene intenderci sul concetto del “vivere meglio”
Se per “ vivere meglio” si vuole intendere l’acquisire quanti più beni materiali , economici , privilegi, agiatezze, ciascuno operando solo per il proprio interesse, anche incurante del danno che il suo agire potrebbe cagionare ad altri , allora è opportuno non perdere tempo nella lettura di quanto è qui di seguito scritto.
Ma se, invece , noi intendiamo raggiungere condizioni di vita individuali e di relazione con gli altri, tali da farci sentire in “A r m o n i a” con noi stessi, con le persone ed anche con l’ambiente in cui si svolge la nostra vita, allora leggiamo con attenzione ed appropriamoci di alcuni fondamentali principi , semplici e chiari , assumendoli come linee guida per la nostra vita individuale e di relazione.
Quanto è riportato in questo breve testo , non vuole essere altro che un modesto e sincero invito a prendere in considerazione seriamente i suggerimenti ivi enunciati ed impegnarsi realmente nel rispettarli ed attuarli nell’ambito delle proprie attività quotidiane.
Ciò lo possiamo fare, naturalmente se lo vogliamo, aldilà di qualsivoglia posizione ideologica, intellettuale, filosofica, religiosa, che ciascuno di noi possa avere liberamente assunto. Infatti , la semplicità e la chiarezza di questi suggerimenti, fanno sì che gli stessi non possono non essere accettati, sempre che in noi continui ad esserci il bisogno, il desiderio di vivere in pace con noi stessi e con gli altri.
Questi suggerimenti, infatti, hanno un vero senso soltanto se vengono trasferiti direttamente nella vita reale e tramutati in atti e comportamenti altrettanto semplici e chiari .
Innanzi tutto dobbiamo abituarci a pensare che il nostro “ io ” come esistenza individuale non è un’entità autonoma rispetto al mondo in cui viviamo. Ciascuno individuo è parte integrante del TUTTO .
Ogni esistenza umana è continuamente sottoposta ad influenze e condizionamenti , positivi e negativi , da parte di fattori esterni , sia ambientali, sia di relazione nei rapporti con gli altri ; fattori che purtroppo e non di rado sono anche causa di gravi problemi fisici, materiali o psichici, sentimentali.
Di conseguenza è chiaro come divenga assai importante e determinante per ciascuno di noi stabilire quale debba essere il nostro modo individuale di reagire a tutto ciò che ci capita.
Abbiamo dei problemi che riteniamo gravi e a volte insopportabili ?
Ci sentiamo afflitti perché incompresi dagli altri ? Vittime di odiosi comportamenti altrui oppure sfortunati perché colpiti da malattie o da eventi dolorosi ?
Certamente vi sono casi davvero sfortunati, ma facciamo attenzione, perché spesso attribuiamo al concetto di sfortuna un significato ed un valore elaborato dalla nostra mente, addebitando alla sfortuna situazioni spiacevoli o nostri insuccessi, che invece si sono verificati a causa di nostre personali incapacità o da errori da noi commessi.
La “sfortuna”, purtroppo quella vera , si concretizza in fatti reali , oggettivi , continuamente laddove poveri ed indifesi esseri umani sono colpiti dalla sventura di dover vivere , anzi di sopravvivere, in condizioni ambientali disperate ; si realizza in tutte quelle circostanze in cui un essere umano subisce drammaticamente eventi in modo proditorio o violento , senza averne colpa alcuna.
Spesso in tali casi il tentare di trovare una qualche soluzione positiva appare assai difficile, se non addirittura oltre le possibilità umane. Motivo per cui sarebbe un’ipocrisia ritenere di poter dare validi suggerimenti su come fare per vivere meglio quando si rivela già molto arduo ogni tentativo di superare condizioni estreme, al limite della sopravvivenza.
Riguardo a tali situazioni vi sono aiuti, interventi offerti da diverse associazioni di volontari, le quali però , pur nella loro prestigiosa, encomiabile opera umanitaria, sono in grado di soddisfare solo per una minima parte le esigenze di vita indispensabili per questi sfortunati esseri umani. Ciò accade mentre i “potenti” delle nazioni sono solo impegnati a curare gli interessi economici per lo sfruttamento delle risorse minerarie e petrolifere di quei territori.
Noi che conduciamo una vita professionale e familiare cosiddetta normale, spesso diciamo, con una certa rassegnazione, che personalmente nulla possiamo fare per evitare tali tragedie. Ma ciò può essere vero solo in parte. Ciascuno di noi può sempre far qualcosa, piuttosto che rimanere inerte. Allora, cominciamo a riflettere con serietà, profondamente e con il cuore, non fugacemente come spesso ci capita di fare, su tutti quei drammatici casi che vengono alla nostra conoscenza , ogni giorno. Questo alimenterà la nostra sensibilità e ci renderà migliori ; farà sì che la nostra attenzione possa esprimersi anche attraverso un nostro seppur modesto atto di solidarietà verso chi ha bisogno e nel cercare di sensibilizzare anche altri su questi drammatici problemi.
Queste riflessioni saranno quanto mai utili anche per un’attenta e profonda analisi interiore al nostro essere e per capire se alcuni eventi negativi che ci capitano nella nostra vita siano oggettivamente così gravi, se siano realmente dovuti a cause indipendenti dalla nostra volontà oppure totalmente o anche in parte derivati da nostre scelte, da nostri errori e comportamenti voluti.
Una volta che noi siamo riusciti a ristabilire un certo , giusto equilibrio di valutazione su tutto ciò, possiamo dire di aver acquisito un importante punto di partenza.
Il problema che resta da risolvere è soprattutto del come reagire di fronte ai fatti ed eventi negativi o cosiddetti “sfortunati” che turbano e rendono difficile la nostra esistenza.
Il metodo consiste in un impegnativo lavoro soprattutto “mentale” da esercitare gradualmente, ma costantemente, ogni giorno , ed è quello di pensare e convincersi che dentro di noi, nella nostra mente esiste ed è sempre attiva una fonte produttrice di idee, di pensieri e quindi di energie psichiche, anche quando sentiamo che esse stiano per esaurirsi ; una fonte di energie che però a volte non sappiamo più utilizzare, perché è venuta meno la “Fiducia in noi stessi”.
Il sentirsi depressi , scoraggiati , determina in noi anche una stanchezza fisica, la sensazione di non essere più capaci di svolgere attività, a volte pure semplici.
Allora, in ogni cosa apparentemente negativa, di fronte ai comportamenti altrui od a situazioni che ci procurano ansie e sofferenze, dobbiamo cercare con uno sforzo della nostra mente di ridimensionare la visione negativa che ne abbiamo. Solo così potremo riuscire a vederne pure alcuni aspetti positivi, che ci consentiranno di riaprire la finestra dell’ottimismo e di ritrovare quelle energie rimaste in noi sopite.
Da quella finestra aperta entrerà la luce che sicuramente illuminerà il nostro cammino e si rifletterà anche sulla vita delle persone con le quali abbiamo rapporti.
Facciamo alcuni esempi :
Se stiamo attraversando un momento difficile nella nostra vita,difficoltà nei rapporti di lavoro professionale, perdita dell’attività lavorativa, contrasti nei rapporti di coppia o familiari, precarie condizioni di salute,insuccessi che minano quel senso di sicurezza per noi necessario per la realizzazione di un nostro progetto; detto ciò, allora si rivela per noi indispensabile fermarsi per un’attenta e profonda riflessione.
Chiaramente se noi stiamo soffrendo è perché ci troviamo in difficoltà a causa di uno o più problemi reali che ci affliggono.
La “fiducia in noi stessi”, il credere nella forza delle nostre energie interiori, avere fede di poter riuscire a farcela con la forza della nostra volontà, è accertato anche scientificamente che può avere effetti positivi in merito a possibili miglioramenti delle proprie condizioni fisiche, che si dovessero trovare in quel momento in difficoltà.
L’avere ritrovata la fiducia in noi stessi farà sì , inoltre, che saremo capaci di essere anche di conforto e di aiuto nei confronti dei problemi e sofferenze altrui.
Certamente potremo riuscire in questo impegno solo se lo vogliamo fermamente. Con ciò potremo trarne eccezionali risultati positivi non solo personali, ma anche di grande giovamento nei confronti di chi eventualmente abbiamo voluto aiutare. Però, per migliorare i nostri rapporti con gli altri dobbiamo tenere presente alcune cose fondamentali :
- Non dobbiamo pretendere e aspettarci che siano sempre gli altri a fare il primo passo ;
- Non dobbiamo essere sempre pronti nel prendere e invece restii nel dare; infatti, è fondamentale collaborare e renderci utili agli altri ;
- Dobbiamo mantenere sempre il senso di responsabilità delle nostre azioni e mai addebitare ad altri la colpa di accadimenti negativi, invece causati da propri errori ;
- Apriamoci sempre ad ogni possibilità di dialogo, cercando di comprendere le ragioni altrui , non pretendendo che spetti solo agli altri il dovere di comprendere le nostre ;
- Usiamo sempre parole buone e gentili, di incoraggiamento, di conforto , parole che esprimano una valutazione dei fatti e delle circostanze che dimostri una nostra posizione equilibrata e costruttiva; - Evitiamo di rispondere , a nostra volta , con parole offensive nei confronti di chi ci ha offeso ; infatti, si può ugualmente controbattere alle offese usando termini corretti ed efficaci e chiaramente nei casi più gravi agendo nei modi legali ;
- Dobbiamo, noi per primi, essere rispettosi verso gli altri, se vogliamo che gli altri lo siano verso di noi.
Soltanto così riusciremo, almeno per quanto riguarda noi stessi , a rimanere in pace con la nostra coscienza, a preservarci dal male e dall’angoscia e a non cadere nella spirale dell’invidia, del becero pettegolezzo , o della maldicenza o ancor peggio dell’odio.
Ricordiamoci che a volte la parola può ferire più della spada. Il poter discutere con gli altri sempre in modo pacato e civile , potrebbe apparire un’ardua impresa. E questo non solo quando gli argomenti sono particolarmente importanti oppure delicati e di carattere personale, ma anche in occasione di fatti banali.
Il dialogo è necessario per avere un confronto delle idee, per comunicare opinioni e giudizi, per migliorare le nostre conoscenze . Ma quando il dialogo degenera in uno scontro verbale, il più delle volte ciò è determinato non tanto per il fatto che le proprie idee si rivelano molto diverse o in antitesi rispetto a quelle degli altri, quanto invece per il fatto che le diversità di opinioni già esistenti vengono spesso amplificate ed aggravate da contrapposizioni di natura propriamente“caratteriale” .
Infatti, sono gli elementi costituenti la personalità di ciascuno , quelli che ad un determinato momento entrano in gioco e che vogliono imporsi.
Ad esempio, alzando la voce per sovrapporsi intenzionalmente ai discorsi altrui, al fine sia di voler prevalere sull’interlocutore oppure anche per reazione, allo scopo di non farsi sovrastare dallo stesso.
E’ vero che a volte , fra persone questo serve per “chiarirsi le idee” e poi giungere ad una “pacificazione”, ma altre volte ciò determina solo situazioni conflittuali destinate poi drammaticamente a peggiorare.
Allora , in ogni caso è giusto misurare sempre le parole , evitando che esse diventino offensive e cercando di non assumere atteggiamenti provocatori.
Riflettere seriamente su quanto detto e saperne trarre ragionevolmente le conclusioni, sicuramente non può indurci che a dover modificare certi nostri erronei comportamenti, se veramente vogliamo che alcuni spiacevoli fatti non avvengano o non si ripetano.
Tutto ciò implica, come abbiamo detto, un impegno personale serio e costante. Sono necessari quotidiani esercizi mentali , di volontà , in cui entrambi i componenti della ragione e dei sentimenti interagiscano, per ridare forza ed energia alla nostre risorse psicofisiche.
Nulla in meglio potrà avvenire per chi si lascia sopraffare dal pessimismo, dallo scetticismo, anche se la situazione esistente è grave e dolorosa ; ugualmente per colui il quale continua e persevera nel considerarsi vittima e incapace di reagire, preferendo di essere dagli altri commiserato, piuttosto che sforzarsi di ritrovare in se stesso quelle risorse, certamente ancora possedute e sufficienti a superare le difficoltà contingenti.
Dunque, iniziamo da subito a sperimentarci in questo percorso virtuoso. E attendiamo con pazienza che sopravvengano buoni e positivi risultati per la nostra vita.
Come abbiamo già detto , per poter vivere meglio è fondamentale raggiungere l’ Armonia, intesa non soltanto come una serena ed equilibrata coesistenza fra diverse nature umane e queste con l’ambiente in cui vivono, bensì intesa anche come equilibrio individuale. Per esempio, riguardo al rapporto fra la nostra mente ed il nostro corpo.
Infatti, accade sovente che taluni problemi , che da noi vengono impropriamente definiti “ esistenziali” , dipendono dalla nostra incapacità a rispettare alcune semplici regole , consistenti nel sapere condurre una vita ragionevolmente moderata e dipendono a volte dalla nostra incapacità ad accettare il nostro corpo nel suo aspetto fisico. Infatti, se prendiamo come riferimento personaggi di attori o attrici , dal fisico quasi perfetto, allora ci vediamo troppo grassi o troppo magri o con altri difetti somatici, che vorremmo eliminare.
Di certo è un bene curarsi esteticamente, oltre che naturalmente riguardo alla salute vera e propria, ma bisogna stare molto , molto attenti a non esagerare, a non sottoporsi a continui, stressanti sacrifici, a gravi privazioni che alla fine ci cagionano più male che bene e che spesso, oltretutto , non danno i risultati che noi avremmo voluto. Con la conseguenza dell’insorgere di disturbi di natura psichica, nonché di sindromi patologiche che riguardano proprio il sistema neurovegetativo, quali coliti, gastriti, oppure taluni tipi , non gravi , di mal di testa o insonnie. Questi sintomi possono anche essere l’effetto di condizioni individuali di stress da lavoro, di frustrazioni per contrasti nei rapporti familiari o sociali o da oggettive difficoltà ambientali.
Solitamente, in questi casi, noi facciamo ricorso a rimedi di tipo farmacologico, ma trascuriamo di porre la giusta attenzione al fatto che è possibile premunirci di difese attingendo appunto dalle nostre risorse interiori. Sicuramente rieducando la nostra mente ad affrontare in modo adeguato le situazioni che sono fonte dei nostri problemi.
Per questo è opportuno e conveniente fare tesoro di suggerimenti che interessano il nostro modo di pensare e di comportarci nella vita.
I latini dicevano “mens sana in corpore sano”. Questo concetto va inteso non solo nel senso che noi dobbiamo aver cura del nostro corpo, attraverso una sana alimentazione ed una giusta, misurata attività fisica, quale condizione necessaria al fine che anche il nostro essere dal punto di vista intellettivo e psichico si mantenga sano. E’ altrettanto vero, infatti, che noi manteniamo equilibrate e forti le nostre condizioni psichiche e mentali, ciò si riflette indiscutibilmente in senso positivo anche sulle nostre condizioni fisiche, migliorandone le difese. Questo è un fenomeno riconosciuto anche a livello scientifico.
Infatti, dobbiamo considerare che tutto intorno a noi e dentro di noi è “energia” ; noi stessi siamo fatti di energia.
L’energia che muove ogni cosa e che è la fonte di ogni forma di vita e che è l’elemento fondamentale della nostra esistenza.
Questa energia è “positiva”, perché la vita è un valore positivo.
Noi dobbiamo considerare il nostro essere come una “pila”. Una pila elettrica che ha bisogno di essere ricaricata , all’occorrenza. Deve essere ricaricata introitando nuova energia positiva, sapendola trovare utilizzando la nostra mente, il nostro pensiero, traendola da tutto ciò che la natura ci offre. Questa energia è nella stessa aria che respiriamo. Pertanto, noi dobbiamo essere capaci di voler e saper “riattaccare” la spina, al momento opportuno; quando ci accorgiamo che le nostre riserve energetiche, cioè le nostre condizioni psico-fisiche, diventano precarie e quando in noi avvertiamo accendersi alcune “spie” che ne rivelano i segnali di deficit.
Quali sono questi segnali ?
Sono le crisi di panico, gli stati d’ansia, le angosce, le paure e le fobie, la perdita di fiducia in noi stessi, gli stati di depressione e la sensazione di non essere compresi dagli altri. Manifestazioni queste che certamente dipendono da uno status emotivo più debole in quel momento, ma che nei casi più comuni sono rimediabili attraverso procedure che possono essere applicate da noi stessi e in modo abbastanza semplice, idonee a poter far recuperare quelle energie psichiche capaci di rigenerare la fiducia nelle nostre potenzialità.
Chiaramente, questo può essere fatto nei casi che non presentano gravità tali da richiedere necessariamente interventi da parte di specialisti medici, neuro-psichiatri o psicologi.
Escludendo questi ultimi, negli altri casi possiamo benissimo provare da noi stessi. Cerchiamo di pensare intensamente che la natura e la vita che ci circonda , la nostra stessa vita e l’aria medesima che respiriamo, sono pervasi ed essi stessi sono costituiti da una “energia positiva”.
Proviamo a concentrare la nostra attenzione su questo importantissimo concetto e cerchiamo di trovare nell’arco della nostra giornata alcuni momenti da dedicare a noi stessi, possibilmente in un ambiente tranquillo e all’aria aperta. Ciò per effettuare alcuni esercizi fisici, di respirazione e di concentrazione mentale. Il metodo può avere più efficacia, a seconda di ciò che si preferisce, o in un ambiente silenzioso oppure ascoltando una musica da noi gradita ed ancora , soli con noi stessi oppure in compagnia di una persona la cui presenza riteniamo piacevole ed utile.
A questo punto cerchiamo di rilassarci, tenendo gli occhi socchiusi per qualche secondo. Rivolgiamo la nostra mente alle cose che noi riteniamo belle, piacevoli, che riguardano la natura, l’arte , la musica ; ritorniamo con la mente ai nostri ricordi di vita più belli, alle persone verso le quali proviamo sentimenti di amore, di affetto, di vera amicizia. Pensiamo che tutto ciò che sta passando per la nostra mente è fonte di energia positiva e che noi la stiamo assumendo nel nostro corpo.
Cominciamo ad “inspirare” profondamente l’aria ed insieme pensiamo che stiamo immettendo in noi “energia positiva”.
Tratteniamo per qualche secondo l’aria inspirata nei polmoni e poi procediamo ad espellere l’aria, lentamente e il più possibile; nel compiere questa operazione concentriamoci molto in un pensiero; cioè che insieme all’aria che noi stiamo facendo uscire dal nostro corpo, stiamo cacciando fuori di noi anche le nostre ansie, le paure , quelle insicurezze che ci provocano tante sofferenze. Ripetiamo questo esercizio di respirazione almeno cinque volte.
Comunque, più volte facciamo questi esercizi, maggiori benefici potremo trarne.
Sicuramente riscontri positivi non potremo averne nell’immediato, ma ciò avverrà di sicuro gradualmente; se saremo costanti nel fare gli esercizi e soprattutto credendovi.
Per il nostro obbiettivo di “vivere meglio”, dobbiamo tener presente che non può esservi “Armonia” quando vi è un perenne conflitto fra “eccessi” e “ difetti” .
Per esempio, se da un lato c’è chi opera per sé e per gli altri, senza riserve delle proprie forze. Questo, di certo, a volte può accadere per motivi particolarmente gravi o da circostanze necessarie. Ma molte altre volte ciò accade soltanto per una sorta di “modus vivendi” , in cui , da una parte c’è chi fa per tutti , mentre dall’altro lato c’è chi si adagia comodamente nella propria convinzione che in sostanza per “ vivere meglio “ sia opportuno far fare ad altri quanto più possibile ciò che possa arrecare a se stesso fastidio oppure qualche sacrificio personale che non si è disposti di accollarsi.
In questi casi, chiaramente viene a determinarsi uno squilibrio che non può che cagionare conseguenze negative. Difatti, prima o poi tale tipo di “pseudo –compensazione” inevitabilmente non potrà non ingenerare gravi disagi in chi , sino a quel momento , ha prestato le proprie forze oltre misura. Motivo per cui i suggerimenti volti a ristabilire un equilibrio nella propria vita individuale e di relazione, sono utili anche nei confronti di chi offre la propria opera oltre il giusto, cioè quando non sussistono gravi motivi che ne giustifichino la necessità.
Per concludere, se noi saremo capaci di applicare compiutamente questi suggerimenti in ogni nostra attività giornaliera, non soltanto riguardo ai rapporti familiari, di natura affettiva e sentimentale , ma anche riguardo ai rapporti di carattere sociale e professionale, allora ci sentiremo finalmente in grado di fare ciò che desideriamo e sentiremo nuovamente il piacere di poter essere utili agli altri. Troveremo il tempo per rivolgere con maggiore attenzione il nostro sguardo all’ambiente in cui viviamo, esigendo da noi stessi ed anche da parte degli altri il rispetto di tutto ciò che la natura ci offre, nonché il rispetto dell’ordine e della pulizia dei luoghi in cui viviamo ; l’esigenza che vengano concessi più spazi per gli alberi, i prati, luoghi dove i bambini possano correre gioiosamente. Tutto ciò ci servirà al fine che la nostra vita possa migliorare, come sicuramente migliorerà in serenità e in Armonia.
L’uomo sereno procura serenità a sé e agli altri.
( Epicuro , filosofo greco , 341-270 a.C )
Innanzi tutto dobbiamo bene intenderci sul concetto del “vivere meglio”
Se per “ vivere meglio” si vuole intendere l’acquisire quanti più beni materiali , economici , privilegi, agiatezze, ciascuno operando solo per il proprio interesse, anche incurante del danno che il suo agire potrebbe cagionare ad altri , allora è opportuno non perdere tempo nella lettura di quanto è qui di seguito scritto.
Ma se, invece , noi intendiamo raggiungere condizioni di vita individuali e di relazione con gli altri, tali da farci sentire in “A r m o n i a” con noi stessi, con le persone ed anche con l’ambiente in cui si svolge la nostra vita, allora leggiamo con attenzione ed appropriamoci di alcuni fondamentali principi , semplici e chiari , assumendoli come linee guida per la nostra vita individuale e di relazione.
Quanto è riportato in questo breve testo , non vuole essere altro che un modesto e sincero invito a prendere in considerazione seriamente i suggerimenti ivi enunciati ed impegnarsi realmente nel rispettarli ed attuarli nell’ambito delle proprie attività quotidiane.
Ciò lo possiamo fare, naturalmente se lo vogliamo, aldilà di qualsivoglia posizione ideologica, intellettuale, filosofica, religiosa, che ciascuno di noi possa avere liberamente assunto. Infatti , la semplicità e la chiarezza di questi suggerimenti, fanno sì che gli stessi non possono non essere accettati, sempre che in noi continui ad esserci il bisogno, il desiderio di vivere in pace con noi stessi e con gli altri.
Questi suggerimenti, infatti, hanno un vero senso soltanto se vengono trasferiti direttamente nella vita reale e tramutati in atti e comportamenti altrettanto semplici e chiari .
Innanzi tutto dobbiamo abituarci a pensare che il nostro “ io ” come esistenza individuale non è un’entità autonoma rispetto al mondo in cui viviamo. Ciascuno individuo è parte integrante del TUTTO .
Ogni esistenza umana è continuamente sottoposta ad influenze e condizionamenti , positivi e negativi , da parte di fattori esterni , sia ambientali, sia di relazione nei rapporti con gli altri ; fattori che purtroppo e non di rado sono anche causa di gravi problemi fisici, materiali o psichici, sentimentali.
Di conseguenza è chiaro come divenga assai importante e determinante per ciascuno di noi stabilire quale debba essere il nostro modo individuale di reagire a tutto ciò che ci capita.
Abbiamo dei problemi che riteniamo gravi e a volte insopportabili ?
Ci sentiamo afflitti perché incompresi dagli altri ? Vittime di odiosi comportamenti altrui oppure sfortunati perché colpiti da malattie o da eventi dolorosi ?
Certamente vi sono casi davvero sfortunati, ma facciamo attenzione, perché spesso attribuiamo al concetto di sfortuna un significato ed un valore elaborato dalla nostra mente, addebitando alla sfortuna situazioni spiacevoli o nostri insuccessi, che invece si sono verificati a causa di nostre personali incapacità o da errori da noi commessi.
La “sfortuna”, purtroppo quella vera , si concretizza in fatti reali , oggettivi , continuamente laddove poveri ed indifesi esseri umani sono colpiti dalla sventura di dover vivere , anzi di sopravvivere, in condizioni ambientali disperate ; si realizza in tutte quelle circostanze in cui un essere umano subisce drammaticamente eventi in modo proditorio o violento , senza averne colpa alcuna.
Spesso in tali casi il tentare di trovare una qualche soluzione positiva appare assai difficile, se non addirittura oltre le possibilità umane. Motivo per cui sarebbe un’ipocrisia ritenere di poter dare validi suggerimenti su come fare per vivere meglio quando si rivela già molto arduo ogni tentativo di superare condizioni estreme, al limite della sopravvivenza.
Riguardo a tali situazioni vi sono aiuti, interventi offerti da diverse associazioni di volontari, le quali però , pur nella loro prestigiosa, encomiabile opera umanitaria, sono in grado di soddisfare solo per una minima parte le esigenze di vita indispensabili per questi sfortunati esseri umani. Ciò accade mentre i “potenti” delle nazioni sono solo impegnati a curare gli interessi economici per lo sfruttamento delle risorse minerarie e petrolifere di quei territori.
Noi che conduciamo una vita professionale e familiare cosiddetta normale, spesso diciamo, con una certa rassegnazione, che personalmente nulla possiamo fare per evitare tali tragedie. Ma ciò può essere vero solo in parte. Ciascuno di noi può sempre far qualcosa, piuttosto che rimanere inerte. Allora, cominciamo a riflettere con serietà, profondamente e con il cuore, non fugacemente come spesso ci capita di fare, su tutti quei drammatici casi che vengono alla nostra conoscenza , ogni giorno. Questo alimenterà la nostra sensibilità e ci renderà migliori ; farà sì che la nostra attenzione possa esprimersi anche attraverso un nostro seppur modesto atto di solidarietà verso chi ha bisogno e nel cercare di sensibilizzare anche altri su questi drammatici problemi.
Queste riflessioni saranno quanto mai utili anche per un’attenta e profonda analisi interiore al nostro essere e per capire se alcuni eventi negativi che ci capitano nella nostra vita siano oggettivamente così gravi, se siano realmente dovuti a cause indipendenti dalla nostra volontà oppure totalmente o anche in parte derivati da nostre scelte, da nostri errori e comportamenti voluti.
Una volta che noi siamo riusciti a ristabilire un certo , giusto equilibrio di valutazione su tutto ciò, possiamo dire di aver acquisito un importante punto di partenza.
Il problema che resta da risolvere è soprattutto del come reagire di fronte ai fatti ed eventi negativi o cosiddetti “sfortunati” che turbano e rendono difficile la nostra esistenza.
Il metodo consiste in un impegnativo lavoro soprattutto “mentale” da esercitare gradualmente, ma costantemente, ogni giorno , ed è quello di pensare e convincersi che dentro di noi, nella nostra mente esiste ed è sempre attiva una fonte produttrice di idee, di pensieri e quindi di energie psichiche, anche quando sentiamo che esse stiano per esaurirsi ; una fonte di energie che però a volte non sappiamo più utilizzare, perché è venuta meno la “Fiducia in noi stessi”.
Il sentirsi depressi , scoraggiati , determina in noi anche una stanchezza fisica, la sensazione di non essere più capaci di svolgere attività, a volte pure semplici.
Allora, in ogni cosa apparentemente negativa, di fronte ai comportamenti altrui od a situazioni che ci procurano ansie e sofferenze, dobbiamo cercare con uno sforzo della nostra mente di ridimensionare la visione negativa che ne abbiamo. Solo così potremo riuscire a vederne pure alcuni aspetti positivi, che ci consentiranno di riaprire la finestra dell’ottimismo e di ritrovare quelle energie rimaste in noi sopite.
Da quella finestra aperta entrerà la luce che sicuramente illuminerà il nostro cammino e si rifletterà anche sulla vita delle persone con le quali abbiamo rapporti.
Facciamo alcuni esempi :
Se stiamo attraversando un momento difficile nella nostra vita,difficoltà nei rapporti di lavoro professionale, perdita dell’attività lavorativa, contrasti nei rapporti di coppia o familiari, precarie condizioni di salute,insuccessi che minano quel senso di sicurezza per noi necessario per la realizzazione di un nostro progetto; detto ciò, allora si rivela per noi indispensabile fermarsi per un’attenta e profonda riflessione.
Chiaramente se noi stiamo soffrendo è perché ci troviamo in difficoltà a causa di uno o più problemi reali che ci affliggono.
La “fiducia in noi stessi”, il credere nella forza delle nostre energie interiori, avere fede di poter riuscire a farcela con la forza della nostra volontà, è accertato anche scientificamente che può avere effetti positivi in merito a possibili miglioramenti delle proprie condizioni fisiche, che si dovessero trovare in quel momento in difficoltà.
L’avere ritrovata la fiducia in noi stessi farà sì , inoltre, che saremo capaci di essere anche di conforto e di aiuto nei confronti dei problemi e sofferenze altrui.
Certamente potremo riuscire in questo impegno solo se lo vogliamo fermamente. Con ciò potremo trarne eccezionali risultati positivi non solo personali, ma anche di grande giovamento nei confronti di chi eventualmente abbiamo voluto aiutare. Però, per migliorare i nostri rapporti con gli altri dobbiamo tenere presente alcune cose fondamentali :
- Non dobbiamo pretendere e aspettarci che siano sempre gli altri a fare il primo passo ;
- Non dobbiamo essere sempre pronti nel prendere e invece restii nel dare; infatti, è fondamentale collaborare e renderci utili agli altri ;
- Dobbiamo mantenere sempre il senso di responsabilità delle nostre azioni e mai addebitare ad altri la colpa di accadimenti negativi, invece causati da propri errori ;
- Apriamoci sempre ad ogni possibilità di dialogo, cercando di comprendere le ragioni altrui , non pretendendo che spetti solo agli altri il dovere di comprendere le nostre ;
- Usiamo sempre parole buone e gentili, di incoraggiamento, di conforto , parole che esprimano una valutazione dei fatti e delle circostanze che dimostri una nostra posizione equilibrata e costruttiva; - Evitiamo di rispondere , a nostra volta , con parole offensive nei confronti di chi ci ha offeso ; infatti, si può ugualmente controbattere alle offese usando termini corretti ed efficaci e chiaramente nei casi più gravi agendo nei modi legali ;
- Dobbiamo, noi per primi, essere rispettosi verso gli altri, se vogliamo che gli altri lo siano verso di noi.
Soltanto così riusciremo, almeno per quanto riguarda noi stessi , a rimanere in pace con la nostra coscienza, a preservarci dal male e dall’angoscia e a non cadere nella spirale dell’invidia, del becero pettegolezzo , o della maldicenza o ancor peggio dell’odio.
Ricordiamoci che a volte la parola può ferire più della spada. Il poter discutere con gli altri sempre in modo pacato e civile , potrebbe apparire un’ardua impresa. E questo non solo quando gli argomenti sono particolarmente importanti oppure delicati e di carattere personale, ma anche in occasione di fatti banali.
Il dialogo è necessario per avere un confronto delle idee, per comunicare opinioni e giudizi, per migliorare le nostre conoscenze . Ma quando il dialogo degenera in uno scontro verbale, il più delle volte ciò è determinato non tanto per il fatto che le proprie idee si rivelano molto diverse o in antitesi rispetto a quelle degli altri, quanto invece per il fatto che le diversità di opinioni già esistenti vengono spesso amplificate ed aggravate da contrapposizioni di natura propriamente“caratteriale” .
Infatti, sono gli elementi costituenti la personalità di ciascuno , quelli che ad un determinato momento entrano in gioco e che vogliono imporsi.
Ad esempio, alzando la voce per sovrapporsi intenzionalmente ai discorsi altrui, al fine sia di voler prevalere sull’interlocutore oppure anche per reazione, allo scopo di non farsi sovrastare dallo stesso.
E’ vero che a volte , fra persone questo serve per “chiarirsi le idee” e poi giungere ad una “pacificazione”, ma altre volte ciò determina solo situazioni conflittuali destinate poi drammaticamente a peggiorare.
Allora , in ogni caso è giusto misurare sempre le parole , evitando che esse diventino offensive e cercando di non assumere atteggiamenti provocatori.
Riflettere seriamente su quanto detto e saperne trarre ragionevolmente le conclusioni, sicuramente non può indurci che a dover modificare certi nostri erronei comportamenti, se veramente vogliamo che alcuni spiacevoli fatti non avvengano o non si ripetano.
Tutto ciò implica, come abbiamo detto, un impegno personale serio e costante. Sono necessari quotidiani esercizi mentali , di volontà , in cui entrambi i componenti della ragione e dei sentimenti interagiscano, per ridare forza ed energia alla nostre risorse psicofisiche.
Nulla in meglio potrà avvenire per chi si lascia sopraffare dal pessimismo, dallo scetticismo, anche se la situazione esistente è grave e dolorosa ; ugualmente per colui il quale continua e persevera nel considerarsi vittima e incapace di reagire, preferendo di essere dagli altri commiserato, piuttosto che sforzarsi di ritrovare in se stesso quelle risorse, certamente ancora possedute e sufficienti a superare le difficoltà contingenti.
Dunque, iniziamo da subito a sperimentarci in questo percorso virtuoso. E attendiamo con pazienza che sopravvengano buoni e positivi risultati per la nostra vita.
Come abbiamo già detto , per poter vivere meglio è fondamentale raggiungere l’ Armonia, intesa non soltanto come una serena ed equilibrata coesistenza fra diverse nature umane e queste con l’ambiente in cui vivono, bensì intesa anche come equilibrio individuale. Per esempio, riguardo al rapporto fra la nostra mente ed il nostro corpo.
Infatti, accade sovente che taluni problemi , che da noi vengono impropriamente definiti “ esistenziali” , dipendono dalla nostra incapacità a rispettare alcune semplici regole , consistenti nel sapere condurre una vita ragionevolmente moderata e dipendono a volte dalla nostra incapacità ad accettare il nostro corpo nel suo aspetto fisico. Infatti, se prendiamo come riferimento personaggi di attori o attrici , dal fisico quasi perfetto, allora ci vediamo troppo grassi o troppo magri o con altri difetti somatici, che vorremmo eliminare.
Di certo è un bene curarsi esteticamente, oltre che naturalmente riguardo alla salute vera e propria, ma bisogna stare molto , molto attenti a non esagerare, a non sottoporsi a continui, stressanti sacrifici, a gravi privazioni che alla fine ci cagionano più male che bene e che spesso, oltretutto , non danno i risultati che noi avremmo voluto. Con la conseguenza dell’insorgere di disturbi di natura psichica, nonché di sindromi patologiche che riguardano proprio il sistema neurovegetativo, quali coliti, gastriti, oppure taluni tipi , non gravi , di mal di testa o insonnie. Questi sintomi possono anche essere l’effetto di condizioni individuali di stress da lavoro, di frustrazioni per contrasti nei rapporti familiari o sociali o da oggettive difficoltà ambientali.
Solitamente, in questi casi, noi facciamo ricorso a rimedi di tipo farmacologico, ma trascuriamo di porre la giusta attenzione al fatto che è possibile premunirci di difese attingendo appunto dalle nostre risorse interiori. Sicuramente rieducando la nostra mente ad affrontare in modo adeguato le situazioni che sono fonte dei nostri problemi.
Per questo è opportuno e conveniente fare tesoro di suggerimenti che interessano il nostro modo di pensare e di comportarci nella vita.
I latini dicevano “mens sana in corpore sano”. Questo concetto va inteso non solo nel senso che noi dobbiamo aver cura del nostro corpo, attraverso una sana alimentazione ed una giusta, misurata attività fisica, quale condizione necessaria al fine che anche il nostro essere dal punto di vista intellettivo e psichico si mantenga sano. E’ altrettanto vero, infatti, che noi manteniamo equilibrate e forti le nostre condizioni psichiche e mentali, ciò si riflette indiscutibilmente in senso positivo anche sulle nostre condizioni fisiche, migliorandone le difese. Questo è un fenomeno riconosciuto anche a livello scientifico.
Infatti, dobbiamo considerare che tutto intorno a noi e dentro di noi è “energia” ; noi stessi siamo fatti di energia.
L’energia che muove ogni cosa e che è la fonte di ogni forma di vita e che è l’elemento fondamentale della nostra esistenza.
Questa energia è “positiva”, perché la vita è un valore positivo.
Noi dobbiamo considerare il nostro essere come una “pila”. Una pila elettrica che ha bisogno di essere ricaricata , all’occorrenza. Deve essere ricaricata introitando nuova energia positiva, sapendola trovare utilizzando la nostra mente, il nostro pensiero, traendola da tutto ciò che la natura ci offre. Questa energia è nella stessa aria che respiriamo. Pertanto, noi dobbiamo essere capaci di voler e saper “riattaccare” la spina, al momento opportuno; quando ci accorgiamo che le nostre riserve energetiche, cioè le nostre condizioni psico-fisiche, diventano precarie e quando in noi avvertiamo accendersi alcune “spie” che ne rivelano i segnali di deficit.
Quali sono questi segnali ?
Sono le crisi di panico, gli stati d’ansia, le angosce, le paure e le fobie, la perdita di fiducia in noi stessi, gli stati di depressione e la sensazione di non essere compresi dagli altri. Manifestazioni queste che certamente dipendono da uno status emotivo più debole in quel momento, ma che nei casi più comuni sono rimediabili attraverso procedure che possono essere applicate da noi stessi e in modo abbastanza semplice, idonee a poter far recuperare quelle energie psichiche capaci di rigenerare la fiducia nelle nostre potenzialità.
Chiaramente, questo può essere fatto nei casi che non presentano gravità tali da richiedere necessariamente interventi da parte di specialisti medici, neuro-psichiatri o psicologi.
Escludendo questi ultimi, negli altri casi possiamo benissimo provare da noi stessi. Cerchiamo di pensare intensamente che la natura e la vita che ci circonda , la nostra stessa vita e l’aria medesima che respiriamo, sono pervasi ed essi stessi sono costituiti da una “energia positiva”.
Proviamo a concentrare la nostra attenzione su questo importantissimo concetto e cerchiamo di trovare nell’arco della nostra giornata alcuni momenti da dedicare a noi stessi, possibilmente in un ambiente tranquillo e all’aria aperta. Ciò per effettuare alcuni esercizi fisici, di respirazione e di concentrazione mentale. Il metodo può avere più efficacia, a seconda di ciò che si preferisce, o in un ambiente silenzioso oppure ascoltando una musica da noi gradita ed ancora , soli con noi stessi oppure in compagnia di una persona la cui presenza riteniamo piacevole ed utile.
A questo punto cerchiamo di rilassarci, tenendo gli occhi socchiusi per qualche secondo. Rivolgiamo la nostra mente alle cose che noi riteniamo belle, piacevoli, che riguardano la natura, l’arte , la musica ; ritorniamo con la mente ai nostri ricordi di vita più belli, alle persone verso le quali proviamo sentimenti di amore, di affetto, di vera amicizia. Pensiamo che tutto ciò che sta passando per la nostra mente è fonte di energia positiva e che noi la stiamo assumendo nel nostro corpo.
Cominciamo ad “inspirare” profondamente l’aria ed insieme pensiamo che stiamo immettendo in noi “energia positiva”.
Tratteniamo per qualche secondo l’aria inspirata nei polmoni e poi procediamo ad espellere l’aria, lentamente e il più possibile; nel compiere questa operazione concentriamoci molto in un pensiero; cioè che insieme all’aria che noi stiamo facendo uscire dal nostro corpo, stiamo cacciando fuori di noi anche le nostre ansie, le paure , quelle insicurezze che ci provocano tante sofferenze. Ripetiamo questo esercizio di respirazione almeno cinque volte.
Comunque, più volte facciamo questi esercizi, maggiori benefici potremo trarne.
Sicuramente riscontri positivi non potremo averne nell’immediato, ma ciò avverrà di sicuro gradualmente; se saremo costanti nel fare gli esercizi e soprattutto credendovi.
Per il nostro obbiettivo di “vivere meglio”, dobbiamo tener presente che non può esservi “Armonia” quando vi è un perenne conflitto fra “eccessi” e “ difetti” .
Per esempio, se da un lato c’è chi opera per sé e per gli altri, senza riserve delle proprie forze. Questo, di certo, a volte può accadere per motivi particolarmente gravi o da circostanze necessarie. Ma molte altre volte ciò accade soltanto per una sorta di “modus vivendi” , in cui , da una parte c’è chi fa per tutti , mentre dall’altro lato c’è chi si adagia comodamente nella propria convinzione che in sostanza per “ vivere meglio “ sia opportuno far fare ad altri quanto più possibile ciò che possa arrecare a se stesso fastidio oppure qualche sacrificio personale che non si è disposti di accollarsi.
In questi casi, chiaramente viene a determinarsi uno squilibrio che non può che cagionare conseguenze negative. Difatti, prima o poi tale tipo di “pseudo –compensazione” inevitabilmente non potrà non ingenerare gravi disagi in chi , sino a quel momento , ha prestato le proprie forze oltre misura. Motivo per cui i suggerimenti volti a ristabilire un equilibrio nella propria vita individuale e di relazione, sono utili anche nei confronti di chi offre la propria opera oltre il giusto, cioè quando non sussistono gravi motivi che ne giustifichino la necessità.
Per concludere, se noi saremo capaci di applicare compiutamente questi suggerimenti in ogni nostra attività giornaliera, non soltanto riguardo ai rapporti familiari, di natura affettiva e sentimentale , ma anche riguardo ai rapporti di carattere sociale e professionale, allora ci sentiremo finalmente in grado di fare ciò che desideriamo e sentiremo nuovamente il piacere di poter essere utili agli altri. Troveremo il tempo per rivolgere con maggiore attenzione il nostro sguardo all’ambiente in cui viviamo, esigendo da noi stessi ed anche da parte degli altri il rispetto di tutto ciò che la natura ci offre, nonché il rispetto dell’ordine e della pulizia dei luoghi in cui viviamo ; l’esigenza che vengano concessi più spazi per gli alberi, i prati, luoghi dove i bambini possano correre gioiosamente. Tutto ciò ci servirà al fine che la nostra vita possa migliorare, come sicuramente migliorerà in serenità e in Armonia.