UNA NUOVA SCUOLA ITALIANA
Chiuso un certo tipo di scuola,
dovrebbe aprirsene un altro, quello di una “nuova scuola”.
Da parte della politica e delle
Istituzioni pubbliche dovrebbe finalmente sorgere una seria assunzione di responsabilità,
realizzarsi la capacità e la volontà di cogliere adesso, senza indugi, una
occasione unica, epocale, quale quella del “recovery fund” , per portare la
“scuola italiana” ai primi posti mondiali, non solo per una già indiscussa e
comprovata , elevata valenza culturale, ma ciò dovrebbe diventare anche per una
vera efficienza organizzativa dei suoi apparati pubblici.
Una scuola veramente e realmente
“moderna” , che però sia vista in un contesto di “rivoluzione culturale” nel
nostro Paese, che coinvolga la politica, le istituzioni pubbliche , gli
insegnanti e anche la cittadinanza. Le risorse economiche adesso disponibili,
se adeguatamente investite, dovrebbero essere utilizzate per una radicale
ristrutturazione di tutto il comparto, a partire dalla edilizia scolastica.
Edifici nuovi o ristrutturati, modernamente attrezzati e sicuri, con un numero
di aule che sia adeguato alle esigenze locali, territoriali e soprattutto che
prevedano un numero di studenti , per aula, non superiore a quindici. Un corpo
insegnanti , già professionalmente preparato, ma che quantitativamente sia
adeguato alle condizioni necessarie stabilite in base alle suddette esigenze.
Inoltre, un altro aspetto
importantissimo, è quello di una vera “revisione” dei metodi di insegnamento e
di svolgimento delle lezioni, in cui sia più rilevante un rapporto
interlocutorio tra insegnante e studenti e soprattutto partecipativo da parte
di questi ultimi, con interventi non solo verbali, o scritti , per una
riappropriazione della lingua italiana corretta, ma anche illustrativi messi in
opera dal docente, tramite appositi mezzi e strumenti , tecnologici,
informatici, etc.., che facilitino fisicamente e intellettualmente
l’apprendimento delle prescritte nozioni culturali, disciplinari, rendendo per
tutti, insegnante e studenti, più interessante e piacevole, persino a volte
anche divertente, il percorso disciplinare.
In tal modo, verrebbero a ridursi
drasticamente gli impegni degli studenti , quelli che tradizionalmente vengono
a loro richiesti con i cosiddetti “ compiti a casa” e che essendo
“tradizionalmente” sovrabbondanti, precludono ai ragazzi altre possibilità di
rivolgere attenzioni ad attività diverse , anche sportive o di svago, parimenti
utili per la loro crescita.
L’utilizzazione dei mezzi e
strumenti telematici, sempre più tecnologicamente avanzati, consente , così
come ha dato prova l’esperienza durante le condizioni restrittive dovute alla
pandemia da covid, sia agli insegnati, sia agli studenti, di approfondire
conoscenze in misura sempre maggiore , attraverso la consultazione di testi ,
di argomenti, e informazioni su personaggi interessanti e tutto ciò , non solo
avendolo acquisito , ma anche condiviso , in modo virtuale, durante e anche
oltre gli orari previsti per le lezioni in classe..
Aspetto ulteriormente importante ed
eccezionale , che la trascorsa esperienza ha fornito, è stata una acquisita
assunzione di responsabilità e di autonomia gestionale da parte di ogni
studente nello svolgimento degli impegni di studio delle materie . Un fattore ,
questo, certamente positivo riguardo al processo evolutivo dello studente, e
che dovrebbe nel prossimo futuro assolutamente e proficuamente essere
utilizzato in un contesto scolastico rinnovato e più adeguato alle esigenze di
una società dove il fattore umano, quello dei giovani, costituisce il vero
progresso , civile e sociale dell’intero Paese.